Perché si piange?

Il pianto è una manifestazione esterna ed interna.

È stato analizzato in molti campi e da molte materie, non ultime quelle di tipo olistico, alle quali si aggiungono la psicologia, la psichiatria, l’antropologia e altre ancora, ma perché si piange?

Il pianto accompagna l’essere umano da tanto tempo

 

Perché si piange?

 

Le ragioni possono essere davvero tante.

Si piange:

• per dolore

• perché si vuol far emergere un’emozione interiore “pesante”

• si piange perché ci si sente tesi

• si piange anche di gioia o perché ci si è commossi

Si può anche piangere perché si è vittime di un’ingiustizia, si piange quando si supera un periodo pesante, o quando ci si libera di qualcosa, di qualche esperienza o di qualcuno.

 

Solo la specie umana piange

 

Basta guardare agli altri animali, per vedere che solo la nostra specie manifesta un proprio sentire interiore anche con le lacrime.

La neurologia ha spiegato la ragione per cui solo noi piangiamo.

Pare che questa manifestazione che come visto, può essere di gioia o dolore, e non solo, rappresenti una specifica tappa dell’evoluzione umana.

Per cui chi non piange ha un problema evolutivo, seguendo il discorso che fa la neurologia stessa, si comprende che insegnare a vergognarsi di piangere.

Questa cosa che purtroppo ancora oggi viene imposta e che quindi si configura come una violenza psicologica, spesso verso i maschi perché è maggiormente ai maschi che si insegna a distaccarsi dal sentimento, e quindi anche dal pianto che ne è una manifestazione interna che necessita di emergere altrimenti troverà sfoghi non consoni, significa far involvere la persona umana e non un segno di debolezza.

 

Il Pianto Atavico

 

Detto anche Pianto Ancestrale perché si perderebbe nelle nebbie del tempo.

Pare però che la specie umana (l’unica che piange) lo abbia fatto per esprimere le proprie emozioni ancor prima di iniziare a parlare.

Ttale teoria è di Michael Trimble, neurologo dell’University College London’s Institute of Neurology, e ne scrive nel suo libro intitolato “Why Humans Like To Cry” testo nel quale tende ad investigare le ragioni per cui la specie umana sia l’unica in grado di emettere lacrime.

Le lacrime hanno una specifica motivazione fisiologica, e distinguono la specie umana da altre specie, rendendola unica per ciò che concerne questa manifestazione, ma non unica per altre.

 

Una tappa importante dell’evoluzione

 

Secondo Trimble vi fu un tempo nel quale nella specie umana la lacrimazione assunse un ulteriore significato simbolico e non solo, e tale tempo è lo stadio che precede l’uso del linguaggio.

Questo neurologo sostiene che l’attimo nel quale la lacrima è diventato un grido di aiuto e un segno di manifesta sofferenza emotiva sia stato strettamente collegato con la nascita di un auto consapevolezza e che abbia anche rapporto con lo sviluppo del cervello sociale.

Quindi, tale tesi affascinante quanto empatica e ispirata, insomma tutte cose estremamente positive sottolinea come piangere sia essenziale per considerarci evoluti senza cancellare e anzi integrando noi stessi nel sociale, quindi, nel mondo.