Chi manda la visita fiscale

La visita fiscale rappresenta sicuramente uno degli aspetti che, per svariati motivi, sembra creare parecchio timore nella mente dei lavoratori.

Scopriamo tutto quello che bisogna conoscere in merito alla suddetta, in maniera tale che si possa avere maggiore chiarezza e si possano evitare eventuali problematiche che possono giocare un ruolo negativo e quindi creare una sorta di paura nella mente degli stessi dipendenti.

I lavoratori e la visita fiscale

Perché viene effettuata la visita fiscale?

In alcune occasioni, come accaduto in passato, è capitato che qualche lavoratore adottasse un modo di fare tutt’altro che ottimale nei confronti dell’azienda.

Alcuni impiegati, in determinate circostanze, cercano di mettersi in malattia proprio per avere del tempo libero, seppur non abbiano alcun male che li costringa a stare in casa.

Questo comporta sia una spesa per l’impresa, sia una mancanza visto che la stessa azienda si ritrova senza una forza lavoro, quindi deve organizzare diversamente i turni e coprire quell’assenza.

La visita fiscale nasce con l’obiettivo di verificare se quel dipendente è realmente in una condizione tale che non può prestare servizio per l’impresa per la quale opera.

Questa, nella maggior parte dei casi, viene richiesta da parte del datore di lavoro, proprio per valutare la situazione e scegliere come comportarsi.

La visita fiscale, quando può avvenire

Dopo che il lavoratore è in malattia, il suo datore di lavoro può richiedere la visita fiscale per accertarsi che questo sia effettivamente in casa e che sia in una condizione che, appunto, gli impedisce di recarsi in azienda.

Ecco quindi che la visita fiscale, una volta richiesta, può avvenire in una qualsiasi fase della giornata durante i giorni di lavoro.

Il lavoratore onesto non avrà alcun problema a stare in casa, dato che stando male non potrà uscire mentre quelli disonesti, in caso di uscita ingiustificata, andranno incontro a delle conseguenze negative.

Cosa accade se il datore di lavoro riscontra una malattia inesistente

La malattia inesistente rappresenta una situazione che spesso qualche datore di lavoro deve affrontare.

Ecco quindi che in questa particolare situazione si palesano diversi scenari e uno di questi comporta che il datore di lavoro, visto il danno che l’assenteista crea all’impresa, potrebbe anche licenziare quel lavoratore.

Si tratta di una situazione che spesso accade proprio perché quel lavoratore, magari, ha già adottato questo modo di fare anche in altre circostanze.

Ecco quindi che la visita fiscale, che mette in risalto il fatto che quel dipendente ha adottato un modo di fare tutt’altro che corretto, smaschera un atteggiamento da evitare e che costerà caro a quel dipendente.

Anche la sospensione potrebbe essere una conseguenza che viene generata da una condizione di malattia totalmente inesistente creata dal lavoratore pur di assentarsi.

La visita fiscale può inoltre essere richiesta dallo stesso dipendente nel momento in cui questo vuole anticipare il rientro.

In questo caso il medico deve accertare che il dipendente non rappresenta un elemento di pericolo per tutti gli altri dipendenti che operano presso quella determinata impresa e che il suo stato di salute è tale che può tornare a essere operativo.

Chi manda il controllo

Il controllo per valutare lo stato di malattia del lavoratore può essere richiesto dal datore di lavoro o dall’INPS, mediante visita effettuata dal medico dell’ASL o INPS. In particolare vengono effettuate sia gli accertamenti sanitari che il controllo della certificazione medica.

Quanto costa al datore di lavoro mandare il medico di controllo

Il cosato varia a seconda delle visite:

1) visite fiscali a casa durante i giorni lavorativi € 41,67; mentre nel week-end € 52,82

2) il costo di visitare le autorità fiscali non sono soddisfatti a causa della mancanza di disponibilità di lavoratori: se un giorno feriale: 28,29 se in giorno festivo € 39,61.

3) i costi amministrativi pari a € 4,73.

Quando arriva il medico fiscale

Il medico fiscale può visitare il lavoratore, presso il domicilio indicato nel certificato di malattia, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 se si tratta di un dipendente pubblico, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 se si tratta di un dipendente privato.

Cosa succede se il medico fiscale non ti trova a casa

Se il medico dell’Inps non trova il lavoratore presso il domicilio indicato sul certificato, allora lascia un avviso recante l’invito a presentarsi alla visita presso l’ambulatorio del medico nella prima giornata lavorativa successiva.

Come vedere esito visita fiscale

Per vedere l’esito della visita fiscale basta collegarsi sul portale internet del INPS e li troverai l’esito.

Come comunicare Inps uscita per visita medica

Per comunicare l’uscita all’Inps basta inviare un’email alla casella [email protected]; oppure inviando specifica comunicazione al numero di fax indicato dalla struttura territoriale di riferimento; o ancora contattando il Contact center.

Quando si è in malattia si può uscire di casa

Durante la malattia non è possibile uscire fuori di casa negli orari indicati di reperibilità.

Quali malattie non sono soggette a visita fiscale

Le malattie che esonerano dalla visita fiscale sono: Malattia connessa all’esistenza di una patologia grave che richiede cure salvavita; Infortunio sul lavoro e malattia professionale; Malattia correlata a un’eventuale invalidità o menomazione del dipendente pari o superiore al 67%.

Quali sono i compiti del medico fiscale

Il medico fiscale ha il compito di accertare la presenza del lavoratore all’indirizzo indicato per la malattia e successivamente di verificare lo stato di salute dello stesso.