Chi ha inventato il telefono

Una domanda che i più piccini si possono porre consiste nel sapere chi sia l’inventore del telefono, apparecchio che oggi ha subito una serie di evoluzioni che lo ha reso uno strumento incredibilmente diffuso nelle case di tutto il mondo.

Scopriamo ora la storia di questo particolare apparecchio, facendo chiarezza sulla sua nascita e capendo effettivamente a chi deve essere attribuita la paternità di questo strumento.

Antonio Meucci e il telefono

La prima risposta che gli adulti daranno a questa domanda è sicuramente Antonio Meucci, che viene indicato dagli europei come il padre di questo apparecchio.

Il grande inventore fiorentino, attorno al 1860, decise di creare uno strumento che permettesse alle persone di comunicare a distanza e questo per un fattore legato alla comodità.

Da tempo, infatti, la moglie del noto connazionale si ritrovava a fronteggiare una grande problematica alle gambe che le impediva di salire e scendere le scale.

Questo comportò che Meucci, tra il 1850 e il 1860 decide di inventare uno strumento che permettesse di parlare da un piano all’altro della sua abitazione.

Il telettrofono, come venne chiamato inizialmente, era composto da due cornette e da una membrana che aveva il compito di vibrare e riprodurre i suoni emessi dalle corde vocali umane, ovvero la voce, offrendo quindi la possibilità di comunicare a distanza.

Pertanto Meucci viene definito per questo motivo il padre del telefono ma solamente perché questa invenzione venne creata sul suolo europeo.

L’America e il telefono

Questo apparecchio ovviamente era sconosciuto in America e per questo il padre del telefono viene attribuito, in qualità di ruolo, a Bell.

In realtà esiste anche un altro inventore che decise di creare un apparecchio simile al telefono di Meucci, ovvero Innocenzo Manzetti, che nel 1865 decise di dare vita a un apparecchio che, sfruttando le induzioni magnetiche, permetteva di parlare a una distanza contenuta di qualche centinaio di metri.

Manzetti, che viveva in America, si contraddistinse poi per altre invenzioni come, per esempio, la macchina a vapore, per la quale tende a essere maggiormente noto in tutto il mondo.

Anche Johann Philipp Reis, un Ingegnere tedesco, sempre durante quegli anni veniva definito come il padre del telefono, in quanto fu il primo a creare un apparecchio che permettesse di comunicare superando la soglia dei cento metri di distanza.

Pertanto è possibile sostenere che il nostro caro telefono non ha un solo genitore, ma ne ha diversi, tutti vissuti in luoghi differenti, che possono essere definiti come inventori di questo particolare strumento.

Bell, il padre del telefono

Purtroppo, quando si inventa un apparecchio innovativo occorre sempre brevettarlo e questo sia Meucci che Manzetti non poterono farlo a causa della mancanza di denaro.

Ecco quindi che Alexander Bell, nel 1876, decise di apportare delle migliorie a queste due invenzioni e subito decise di brevettarlo.

Proprio per questo motivo viene definito in America come il padre del telefono, seppur l’invenzione non fosse partorita dalla sua mente, ma si limitò a migliorarne una già esistente e farla sua.

Proprio per questo, dopo oltre un secolo e grazie a un lungo processo, il Congresso degli Stati Uniti d’America ha stabilito che Meucci è il vero padre del telefono, rendendo ufficiale questa scelta nel lontano 2002.