Il poeta siciliano del ‘200 che inventò il sonetto: Jacopo da Lentini

Il sonetto è un tipo di componimento poetico la cui invenzione si fa risalire a Jacopo (o Giacomo) da Lentini, poeta siciliano vissuto nel XIII secolo.

Vediamo chi era e qual è la sua importanza nell’ambito della letteratura italiana.

Jacopo da Lentini: cenni biografici e nascita della Scuola Siciliana

Le informazioni biografiche certe su Jacopo da Lentini sono molto scarse.

Nacque, come facilmente intuibile, a Lentini, nei pressi di Siracusa, intorno all’anno 1210 e morì nel 1260 circa.

Sulla sua vita privata non sappiamo praticamente nulla, ma da alcune fonti di archivio apprendiamo qualcosa di più sulla sua professione.

Era un funzionario alla corte di Federico II di Svevia e comandante del castello di Garsiliato.

Molto probabilmente a corte svolgeva il lavoro di Notaio Imperiale e così si spiega l’appellativo di “Notaro” attribuitogli da Dante in un celebre passo della Divina Commedia (Purgatorio, Canto XXIV, v.56).

Federico II è stato uno dei più grandi mecenati del suo tempo, sempre pronto ad incoraggiare la cultura in ogni sua forma e protettore di molti artisti.

Per promuovere la fioritura di una cultura poetica nel Regno delle Due Sicilie e contribuire alla diffusione del volgare isolano, l’Imperatore sostenne la nascita della cosiddetta Scuola Siciliana, non un ente accademico, bensì una corrente letterario-filosofica che riuniva tutti i migliori letterati e pensatori dell’epoca.

Fra questi, ci fu anche Jacopo da Lentini, che la maggior parte degli studiosi ritiene esserne il maggiore esponente.

L’opera di Jacopo da Lentini

Jacopo da Lentini fu uno dei più illustri esponenti, o probabilmente, come molti sostengono, il maggiore, della Scuola Siciliana ed è considerato l’inventore del sonetto, un tipo di componimento poetico che tanto successo avrebbe riscontrato anche nei secoli successivi.

Il nome significa “piccolo suono” e si compone di quattro strofe, due quartine e due terzine.

Oltre a 16 canzoni di schema metrico vario infatti, Jacopo scrisse anche 22 sonetti.

Il maggior punto di forza della poetica di Jacopo sta nell’aver personalizzato quelli che erano allora i temi di moda presso le corti provenzali.

Le tipiche gesta amorose di cavalier serventi si trovano anche nelle sue opere, ma trattate dal punto di vista psicologico e sentimentale, pertanto in modo nuovo e moderno possiamo dire, un tratto che lo differenzia dagli autori a lui contemporanei.

Il tema principale dei suoi componimenti è sempre l’amore, trattato con delle caratteristiche del tutto peculiari.

Esso appare sempre come ideale, l’uomo innamorato ha per la donna oggetto dei suoi sentimenti una dedizione assoluta, pari a quella del vassallo nei confronti del signore, mentre la donna appare come una creatura inaccessibile, ma che non può non ricambiare i sentimenti del suo pretendente.

Il linguaggio è colto, un perfetto mix di provenzale, latino e volgare.

E’ proprio con Jacopo da Lentini e gli esponenti della Scuola Siciliana infatti, che nasce e si sviluppa la poesia siciliana colta.

Tra le poesie più famose di Jacopo da Lentini citiamo “Meravigliosamente” e “Madonna, dir vi voglio“.

Dante Alighieri, di pochissimo a lui posteriore, lo cita nel “De vulgari eloquentia“.