Che cos è un pulvini

Il pulvino è un elemento architettonico di forma tronco-piramidale rovesciata, che si trova all’interno di una struttura architettonica tra il capitello e l’imposta dell’arco. Questo elemento è solitamente realizzato in pietra o in un materiale simile e ha la funzione di distribuire il peso dell’arco sulla colonna sottostante in modo uniforme. Il pulvino può essere decorato con intagli o scolpito con motivi ornamentali, aggiungendo un tocco estetico all’architettura complessiva. Questo elemento è tipicamente presente in edifici di stile classico o rinascimentale, conferendo stabilità e armonia alla struttura architettonica.

Cosa serve il Pulvino?

Nell’ambito dell’ingegneria moderna, il pulvino è un componente di fondamentale importanza che svolge un ruolo cruciale nella distribuzione del carico all’interno di una struttura. La sua principale funzione è quella di trasferire il carico proveniente da una parte sovrastante, caratterizzata da una minore resistenza meccanica, a una parte sottostante che invece presenta una maggiore capacità di resistere agli sforzi applicati.

Un esempio concreto dell’utilizzo dei pulvini si riscontra nel settore ferroviario, dove vengono impiegati per distribuire il peso delle rotaie sulle traversine. Questo permette di evitare che l’intero carico si concentri solo in determinati punti, riducendo così il rischio di deformazioni o danni strutturali.

Grazie alla presenza dei pulvini, il carico viene distribuito in modo uniforme sull’intera superficie delle traversine, garantendo una maggiore stabilità e resistenza dell’infrastruttura ferroviaria nel suo complesso. In questo modo, i pulvini contribuiscono in maniera significativa alla sicurezza e all’efficienza del sistema di trasporto su rotaia.

A cosa serve il dado brunelleschiano?

Il dado brunelleschiano è una soluzione innovativa ideata da Brunelleschi per slanciare la colonna verso l’alto senza doverne aumentare il diametro. Si tratta di una trabeazione classica, composta da una cornice, un fregio e un architrave, che è posizionata sopra il capitello della colonna. Questo particolare elemento architettonico consente di ottenere un effetto di slancio verticale senza dover ricorrere ad un aumento delle dimensioni della colonna stessa. Grazie al dado brunelleschiano, è possibile creare un impatto visivo di maggiore altezza e leggerezza all’interno di un edificio o di un’opera architettonica.

Come si chiama l’elemento sopra il capitello?

L’abaco è una componente decorativa che si trova nella parte superiore del capitello negli ordini architettonici classici. Prende il nome dal termine latino “abacus”, che deriva a sua volta dal greco antico “ábax” e significa “tavoletta”. L’abaco svolge una duplice funzione: da un lato, completa l’estetica del capitello e ne costituisce la terminazione superiore; dall’altro, svolge un ruolo pratico come punto di appoggio per l’architrave, una struttura parallelepipedica che si appoggia sul capitello. In questo modo, l’abaco funge da mediatore tra l’architrave e il fusto dell’ordine architettonico. L’abaco può presentare diverse forme e decorazioni a seconda dello stile e dell’epoca in cui è stato realizzato.

Come si chiama la parte superiore del capitello bizantino?

Il “collarino” si trova nella parte superiore del fusto di un oggetto e viene separato dal resto del fusto tramite una serie di incisioni a sezione triangolare, chiamate “hypotrachelion”. Questa parte del fusto è situata sotto gli anelli e costituisce una sezione distintiva e riconoscibile dell’oggetto.

Domande correlate

Come si chiamano le due parti che compongono il capitello dorico?

pulvinus), sopra il quale si trova l’echino, una sorta di cuscinetto a forma di cuscino. Il collarino, invece, è un elemento decorativo posto tra l’echino e l’albero della colonna. Questo tipo di capitello è tipico dell’architettura dorica, una delle tre principali tipologie di ordini architettonici dell’antica Grecia.

Quali sono le caratteristiche del capitello corinzio?

Il capitello corinzio, un elemento architettonico decorativo, si basa su una chiara influenza egizia. La sua origine può essere ricondotta al capitello egizio a fiore di loto. Questo particolare capitello è costituito da un nucleo centrale che è avvolto da due file di otto foglie. In cima al nucleo, ci sono quattro caulicoli che si estendono ai quattro angoli del capitello. Questi caulicoli sono sottili steli che sono piegati a voluta, creando un effetto estetico unico. Grazie all’influenza egizia, il capitello corinzio è diventato un elemento decorativo distintivo in molti edifici di epoca classica.